Quarantadue è la risposta alla Domanda Fondamentale sulla Vita, sull'Universo e Tutto quanto. Ma in questo blog voglio parlare di astronomia. Attenti però, non sono un astronomo, nemmeno dilettante. E molto spesso non darò risposte, sicuramente farò domande, sperando che qualcuno, un astronomo vero magari, risponda. Sono solo un appassionato di astronomia e dello spazio, con tanta voglia di apprendere più del poco che so.

mercoledì 31 agosto 2011

Alba su Marte

(Foto: solarsystem.nasa.gov/multimedia/display.cfm?IM_ID=1483 Credit: NASA/JPL/Cornell/Texas A&M )

Questa foto è stata scattata dalla sonda Rover Spirit all'alba dell'8 Marzo del 2004, nel suo 63esimo giorno sulla superfice di Marte. È la prima foto che riprende la Terra da un pianeta, escludendo ovviamente quelle scattate dalla Luna.

La foto è un mosaico di più foto scattate dalla sonda Spirit, ed è stato necessario ritoccare il contrasto per permettere di evidenziare la Terra, che altrimenti sarebbe apparsa ancora più difficile da vedere.

Per più informazioni visitate solarsystem.nasa.gov/multimedia/display.cfm?IM_ID=1483.



lunedì 29 agosto 2011

Northwestern Europe at Night

(Foto: earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=51892)

Questa foto è stata scattata il 10 di agosto del 2011 alle 00:25 GMT, le 01:25 in Italia, dagli astronauti a bordo della ISS. È impressionante vedere come oramai le città siano così estese, o meglio, i nuclei urbani interconnessi ricordino sempre più i collegamenti di una rete neurale.

Per vedere la foto in risoluzione maggiore e conoscerne i dettagli tecnici visitate earthobservatory.nasa.gov/IOTD/view.php?id=51892.

sabato 27 agosto 2011

Irene dalla ISS

Questo video è stato ripreso nel pomeriggio ieri, 26 agosto, quando la ISS sorvolava la costa orientale degli Stati Uniti, e si vede chiaramente l'estensione di questo uragano.

venerdì 26 agosto 2011

Tre galassie multicolori

(Foto: www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2045.html Credit: NASA, ESA, and M. Livio and the Hubble Heritage Team/STScI/AURA )

In questa foto ripresa nell'aprile del 2009 dal telescopio Hubble, vediamo tre galassie apparentemente vicine, tanto da sembrare sovrapposte. Il sistema è conosciuto come Arp 274, oppure NGC 5679, dista dalla Terra circa 400 milioni di anni luce e si trova nella constellazione della Vergine.

I colori rappresentano le diverse fasi di crescita delle galassie. Al centro di ognuna di esse vediamo in giallo le stelle più vecchie. Le stelle blu lungo i raggi delle spirali sono le nuove stelle, ancora in formazione, e con la loro illuminazione colorano di rosa il resto.

Consiglio di vedere la foto a una risoluzione maggiore qui: www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2045.html

giovedì 25 agosto 2011

Il buco nero che si mangiò la stella

E se ieri avevo messo un video dove l'astrofisico Neil DeGrasse Tyson ci spiegava come possiamo morire cadendo in un buco nero, stavolta vediamo come una stella muore inghiottita da un buco nero.

In questa animazione della NASA, vediamo quanto è stato osservato il passato 28 marzo del 2011. Il satellite Swift ha registrato in quella data un'altissima emissione di raggi-X in forma di 'flares' provenienti dalla constellazione del Dragone.

Analizzando poi i dati provenienti dal satellite, gli astronomi hanno realizzato di cosa si trattava. Un buco nero che inghiottiva una stella. Il tutto avveniva a circa 3 miliardi e 900 milioni di anni-luce dalla terra.

Per maggiori informazioni visitate www.nasa.gov/mission_pages/swift/bursts/devoured-star.html.

mercoledì 24 agosto 2011

Morire in un buco nero

In questo video, Neil DeGrasse Tyson, astrofisico e divulgatore scientifico, ci spiega come moriremmo se avessimo la (s)fortuna di cadere in un buco nero.

Una piccola nota su Tyson: come direttore del 'Hayden Planetarium', fu uno dei primi scienziati a pensare che Plutone dovesse essere declassato a pianeta nano. Come riporta la pagina a lui dedicata in wikipedia, en.wikipedia.org/wiki/Neil_deGrasse_Tyson, questo fatto lo portò a ricevere diverse mail di protesta da parte di molti ragazzini.

lunedì 22 agosto 2011

Stellarium

(Foto: stellarium.org/screenshots.html)

Questa volta vi propongo un planetario open source gratuito per il computer, disponibile per varie piattaforme. Stellarium mostra un cielo realistico in 3D, proprio come quello che si vede ad occhio nudo, binocolo o un telescopio.

Scaricatelo in questo sito: http://stellarium.org.

Le caratteristiche sono abbastanza impressionanti: si parte con un catalogo di default di 600.000 stelle, alle quali se ne possono aggiungere altre 210 milioni con archivi aggiuntivi. Le constellazioni sono derivate da dodici diverse culture (per esempio, oltre le occidentali come le conosciamo noi, ci sono quelle cinesi, egizie, azteche). Tutte le nebulose del catalogo di Messier.

Ma le caratteristiche sono molte, lascio a voi scoprirle. Naturalmente il tutto si può relazionare alla vostra posizione, quindi appena installato settate le vostre coordinate, scegliete un paesaggio tra quelli proposti e a partire da stanotte, con l'aiuto di questo programma scoprite il cielo.

sabato 20 agosto 2011

La Terra e la Luna viste dal Voyager 1

(Foto: www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2041.html Credit: NASA)

Se ci trovassimo nello spazio a bordo di un'astronave, a 11.66 milioni di kilometri di distanza dalla Terra, vedremmo la Terra stessa e la Luna così come le vediamo in questo scatto ripreso dalla navicella spaziale Voyager 1 il 18 Settembre del 1977, due anni dopo del suo lancio.

In realtà si tratta di una foto composta da più scatti, con filtri colorati, come è normale per molte foto riprese da apparecchiature a bordo delle varie sonde e satelliti. Inoltre, in questo caso, la Luna è stata artificialmente illuminata, in quanto la maggiore luminosità della Terra avrebbe reso molto più scura la superfice illuminata della Luna.

Adesso la Voyager 1, che fu lanciata nell'agosto del 1975, si trova nello spazio oltre l'orbita di Plutone, a più di 118.000 AU (Astronomical Unit, un AU è pari a 149.597.870 km) di distanza dal Sole.

venerdì 19 agosto 2011

Astronauti in Sesame Street

(Foto: www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2040.html Credit: NASA/Sean Smith)

Cosa fanno gli astronauti una volta a terra? A parte allenarsi e studiare, vanno in Sesame Street, o almeno vanno, insieme ai personaggi della nota serie, alle varie manifestazioni organizzate dalla NASA per promuovere il programma spaziale, che dopo la fine del programma Shuttle è in seria difficoltà.

Nella foto vediamo l'astronauta Chris Ferguson, comandante dell'ultima missione Shuttle, la STS-135, insieme a Elmo in una manifestazione del 17 Agosto a New York per un pubblico infantile.

Per maggiori informazioni visitate www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2040.html

mercoledì 17 agosto 2011

Iss Update, 16 Agosto 2011

Vi siete mai chiesti cosa fanno gli astronauti a bordo della ISS durante il giorno?

In questo breve video vengono riassunti gli esperimenti che i sei astronauti svolgono nei vari laboratori. Ci sono quattro laboratori principali, uno della NASA, uno dell'Agenzia Spaziale Russa, uno della JAXA (l'agenzia spaziale giapponese) e un'altro dell'ESA, l'agenzia spaziale europea.

La NASA, sul suo sito, rilascia anche dei dettagliatissimi rapporti giornalieri, li trovate a questo link: www.nasa.gov/directorates/somd/reports/iss_reports/index.html


martedì 16 agosto 2011

Shapley 1

(Foto: apod.nasa.gov/apod/ap110816.html Credit: ESO)

Cosa succede quando una stella esaurisce il combustibile nucleare? Per le stelle con una massa simile a quella del nostro Sole, il centro si condensa in una nana bianca, mentre gli strati esterni dell'atmosfera vengono espulsi nello spazio e appaiono come una nebulosa planetaria.

Questa nebulosa planetaria particolare, nella foto sopra e designata Shapley 1 in onore del famoso astronomo Harlow Shapley, ha un anello molto evidente come la struttura anulare. Anche se alcune di queste nebulose appaiono come pianeti nel cielo (da cui il nome), in realtà circondano stelle molto al di fuori del nostro Sistema Solare.

Per maggiori informazioni visitate apod.nasa.gov/apod/ap110816.html

lunedì 15 agosto 2011

Shooting star from space

Foto: twitpic.com/662hqp credit: @Astro_Ron Ron Garan)

In questi giorni siamo stati bersagliati, è proprio il caso di dirlo, dalle Perseidi e dalle foto e video amatoriali che ne mostravano la loro caduta.

E dopo aver visto centinaia di foto di meteore riprese dala Terra, eccone una ripresa dallo spazio, dalla ISS ad opera di Ron Garan.

Se volete vedere più foto o semplicemente seguire le sue operazioni a bordo della ISS, seguitelo su Twitter: @Astro_Ron

domenica 14 agosto 2011

Segnali da Marte

(Foto: directedplay.com/first_tv_image_of_mars.html credits: JPL/Caltech)

Questa immagine rappresenta il primo punto di vista di un altro pianeta da un punto di vista nello spazio. È stata scattata il 15 luglio del 1965, quando la sonda spaziale Mariner 4 sorvolava a solo 6.118 miglia (ca. 10 Km) la superficie di Marte.

Dopo che questa prima foto arrivò sulla Terra, ci sarebbero volute diverse ore per elaborare un'immagine reale, e in bianco e nero per giunta. I computer di allora, parliamo del '65, non avevano la potenza di calcolo di oggi, naturalmente. Così, mentre erano in attesa, gli ingegneri pensaronono a come avrebbero potuto elaborare da soli i dati ricevuti.

Trasformarono così i byte ricevuti in numeri e li stamparono su una serie di fogli. Ogni numero rappresentava una variazione di colore, o meglio di grigi, visto che la foto fu scattata con diversi filtri.

Un ingegnere, tal Richard “Dick” Grumm, andò personalmente in un negozio di articoli da disegno e comprò una scatola di colori a cera, e lui e altri ingegneri si misero a colorare la foto. Nell'immagine sottostante vediamo come i colori coprono i vari numeri rappresentanti le variazioni di colore.

(Foto: directedplay.com/first_tv_image_of_mars.html credits: JPL/Caltech)

Per saperne di più e vedere più foto visitate directedplay.com/first_tv_image_of_mars.html


sabato 13 agosto 2011

Esclamazione cosmica!

(Foto: www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2035.html
Credit: X-ray NASA/CXC/IfA/D.Sanders et al; Optical NASA/STScI/NRAO/A.Evans et al)

Nella foto vediamo la collisione tra due galassie, VV 340 North che vediamo in alto di profilo, e VV 340 South in basso, che invece vediamo nella caratteristica forma a spirale. Tra alcuni milioni di anni le due galassie si fonderanno, formando un'unica galassia.

Molto probabilmente anche la Via Lattea e Andromeda, tra alcuni miliardi di anni, subiranno la stessa sorte.

I dati dell'osservatorio a raggi-X Chandra della NASA (in viola) sono visibili nella foto insieme ai dati ottici dal Telescopio Spaziale Hubble (in rosso, verde, blu). VV 340 si trova a circa 450 milioni di anni luce dalla Terra.

Per saperne di più visitate www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2035.html e www.nasa.gov/mission_pages/chandra/multimedia/index.html

venerdì 12 agosto 2011

Gli shuttle come le torri di Hanoy

(Foto: www.spaceflightnow.com/shuttle/sts133/110811twoshuttles/ credit: NASA/Frankie Martin)

Problema: tre shuttle ma nell'hangar c'è posto solo per due. Come si risolve?

In questi giorni i tecnici della NASA sono occupati al lavoro di smantellamento di tutte le parti elettroniche degli shuttle, in vista del trasferimento alle loro sedi finali. Infatti dopo questi lavori saranno trasferiti ciascuno in un museo.

Nella foto vediamo i lavori per far uscire uno dei tre shuttle da un hangar per far posto ad un altro. Il problema nasce che nel complesso del "Kennedy Space Center" c'è un hangar che può ospitare solo due shuttle, e un terzo quindi deve rimanere fuori, mentre i tecnici lavorano sui due dentro l'hangar.

Per saperne di più e vedere più foto, visitate www.spaceflightnow.com/shuttle/sts133/110811twoshuttles/

giovedì 11 agosto 2011

Marte, 2.678º giorno

(Foto: www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2033.html Credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell/ASU)

Se potessimo andare oggi su Marte questo è quello che vedremmo. Almeno è quello che pensano gli scienziati della NASA che hanno ricostruito questa foto, scattata dalla sonda rover Opportunity il passato 6 Agosto 2011 ai bordi del cratere Endeavour.

In realtà la foto è una combinazione di tre riprese con filtri diversi: 753 nanometetri (vicino all'infrarosso), 535 nanometetri (verde) e 432 nanometetri (viola). Secondo la NASA è la combinazione più vicina a quanto un occhio umano possa vedere appunto su Marte.

Per maggiori informazioni visitate www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2033.html e www.nasa.gov/mission_pages/mer/index.html


mercoledì 10 agosto 2011

DNA dallo spazio

Uno studio finanziato dalla NASA dimostra che ci sono moltissime probabilità che alcuni elementi del DNA trovati in alcuni meteoriti si sono creati nello spazio.

La ricerca fornisce supporto alle teorie di "Terra-forming", cioè che alcuni meteoriti e/o comete cadute sulla Terra contenessero elementi che hanno poi dato il via all'origine della vita.

lunedì 8 agosto 2011

Webb, il successore di Hubble

Uno specchio primario di 6.5mt, che formerà parte di un telescopio capace di guardare lo spazio in infrarosso; una base, che serve anche da schermo solare, dalle dimensioni di un campo da tennis; un'orbita intorno alla Terra a una distanza di circa un milione e mezzo di chilometri.

Questo è Webb, il nuovo telescopio spaziale che rimpiazzerà Hubble a partire dal 2018.

Webb sarà capace di studiare ogni fase della storia del nostro Universo, dal Big Bang alla formazione di sistemi solari, svelando anche l'evoluzione del nostro Sistema Solare.



Per maggiori informazioni visitate www.jwst.nasa.gov

sabato 6 agosto 2011

Juno in viaggio verso Giove

Ed ecco finalmente il lancio del razzo vettore Atlas V con a bordo la sonda Juno, alla volta del pianeta Giove. Spettacolari riprese con vista dal razzo stesso mentre avviene la separazione dei booster.

venerdì 5 agosto 2011

Sogno di una notte di mezza estate

(Foto: apod.nasa.gov/apod/ap110805.html Credit & Copyright: Mike Rosinski)

Cosa succede se proviamo a comporre uno star trail in una notte d'estate? Ecco il risultato, opera del fotografo Mike Rosinski (Hartland, Michigan, USA) che ha lasciato tutta la notte la sua macchina fotografica a riprendere foto del cielo. Al mattino, ricomponendo il suo star trail, ha scoperto che una quantità enorme di lucciole ha volato intorno all'obbiettivo della sua camera fotografica.

Per maggiori informazioni visitate apod.nasa.gov/apod/ap110805.html

30 anni con lo Shuttle

In questo video, realizzato da "Nature, International weekly journal of scienze" ripercorriamo i 30 anni dello Shuttle, con bellissime, e a volte tristi, immagini di tutte le missioni.

giovedì 4 agosto 2011

Juno parte con tre ospiti speciali

(Foto: www.nasa.gov/mission_pages/juno/news/lego20110803.html
credit: NASA/JPL-Caltech/KSC )

Domani 5 Agosto è previsto il lancio della sonda Juno che viaggerà in direzione di Giove, per arrivare a destinazione nel 2016. Solitamente le sonde di questo tipo sono piene di strumenti scientifici di vario tipo, macchine fotografiche e trasmettitori radio.

Ma per questa missione, la Juno ospiterà dei viaggiatori speciali: tre figurine di plastica realizzate dalla LEGO, che rappresentano Galileo Galilei, Giove e sua moglie Giunone, che in inglese è appunto chiamata Juno.

Per maggiori informazioni visitate www.nasa.gov/mission_pages/juno/news/lego20110803.html e www.nasa.gov/mission_pages/juno/main/index.html. Se volete seguire la missione attraverso Twitter visitate twitter.com/#!/nasajuno

mercoledì 3 agosto 2011

Le tempeste di Marte e Giove

In questo video, che compara le atmosfere dei pianeti del nostro sistema solare, possiamo vedere come anche su Marte sia presente il vento, che forma dei vortici di sabbia. Ovviamente è poca cosa con le tempeste di Saturno, sul quale la ultima osservata, ne abbiamo già parlato, ha circondato completamente l'emisfero superiore del pianeta. E su Nettuno potremmo trovare delle condizioni ancora peggiori, in quanto la velocità dei venti raggiunge i 200Km per ora.

martedì 2 agosto 2011

Il pupazzo di neve di Vesta

(Foto: www.spaceflightnow.com/news/n1108/01dawn Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)

La sonda Dawn continua la sua missione, inviando ancora foto dell'asteroide Vesta, nella fascia di asteroidi tra Marte e Giove. La foto mostra una curiosa formazione d tre crateri, soprannominata "Snowman" (pupazzo di neve).

Vesta è il secondo asteroide più grande nella fascia, ed è il primo visitato dalla sonda, il prossimo sarà Ceres.

Per maggiori informazioni visitate www.spaceflightnow.com/news/n1108/01dawn, e dawn.jpl.nasa.gov

lunedì 1 agosto 2011

Ossigeno nella nebulosa di Orione

(Foto: www.nasa.gov/mission_pages/herschel/multimedia/pia14407.html Image credit: ESA/NASA/JPL-Caltech)

Il grafico presente nella foto mostra come gli astronomi hanno finalmente trovato molecole di ossigeno presente nello spazio, nei pressi del centro di una formazione stellare della nebulosa di Orione.

Le molecole, la cui presenza nello spazio prima era solo ipotizzata, sono state definitivamente confermate con l'osservatorio spaziale Herschel, una missione dell'ESA, l'agenzia spaziale europea, con il contributo della NASA.

Attraverso i suoi strumenti è stato possibile dividere la luce da una regione specifica della nebulosa di Orione, nelle sue diverse lunghezze d'onda submillimetrica, e gli astronomi hanno potuto rilevare le impronte digitali delle molecole.

In questo caso, hanno riconosciuto tre distinte impronte digitali di molecole di ossigeno, come mostrato nel graficonella foto. Le tre linee mostrano diverse gamme di lunghezze d'onda, con le firme delle molecole di ossigeno evidenziate in rosa.

Per maggiori informazioni, visitate:

il sito della NASA dedicato all'osservatorio spaziale Herschel
www.nasa.gov/mission_pages/herschel/index.html

e quello dell'agenzia spaziale europea, ESA
www.esa.int/SPECIALS/Herschel/index.html

I numeri della ISS

(Foto: www.nasa.gov/mission_pages/station/main/onthestation/facts_and_figures.html Credit: NASA )

La ISS è grande più o meno come un campo di football americano, come possiamo vedere nella foto. Vediamo tutti i numeri:

  • Larghezza: 51 metri
  • Lunghezza: 109 metri
  • Lunghezza pannelli solari: 73 metri
  • Massa: 370,290 kilogrammi
  • Volume abitabile : 360 metri cubici
  • Volume pressurizzato : 837 metri cubici
  • Potenza generata dai pannelli solari = 84 kilowatts
  • Linee codice dei programmi: 2.3 milioni circa

Per maggiori informazioni visitate www.nasa.gov/mission_pages/station/main/index.html